In una recente decisione, il Tribunale di Monza ha applicato la normativa sul Sovraindebitamento, consentendo a un’ex imprenditrice di ridurre drasticamente il debito accumulato con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, portandolo da 220.000 euro a 60.000 euro, una riduzione del 73%. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla legge sul Sovraindebitamento (n. 3/2012), che permette di ridurre anche i debiti fiscali, offrendo a chi si trova in difficoltà economica la possibilità di pagare in base alle proprie reali capacità finanziarie.
Con questa procedura si sia rivelata ancora più vantaggiosa rispetto alla rottamazione delle cartelle esattoriali, la quale non sarebbe stata comunque accessibile alla signora per via dell’importo elevato e delle modalità di pagamento troppo rigide.
Un altro esempio simile si è verificato a Torino, dove un artigiano, gravato da un debito fiscale di oltre 150.000 euro, è riuscito a ridurlo a circa 45.000 euro grazie alla stessa legge. Anche in questo caso, la riduzione è stata possibile grazie alla procedura di composizione della crisi, che ha permesso all’artigiano di presentare un piano di rientro sostenibile, approvato dal Tribunale. L’accordo è stato raggiunto con il supporto di un’associazione locale che offre assistenza alle piccole imprese in difficoltà.
Un ulteriore caso interessante riguarda una coppia di pensionati a Bologna, che aveva accumulato debiti per oltre 100.000 euro a causa di investimenti sbagliati e spese mediche. Grazie alla legge sul Sovraindebitamento, sono riusciti a ridurre il loro debito a 30.000 euro, con un piano di rientro dilazionato in 10 anni, garantendo loro una vita dignitosa senza la paura di perdere la casa.
Questi esempi dimostrano l’efficacia della legge n. 3/2012 nel fornire una via d’uscita concreta e dignitosa per chi si trova in situazioni di grave difficoltà economica, offrendo una seconda possibilità a chi, pur trovandosi in condizioni di insolvenza, è disposto a rimettersi in carreggiata con un impegno concreto e sostenibile