Per poter usufruire delle misure previste dal Codice della Crisi per il sovraindebitamento, il consumatore deve soddisfare due requisiti fondamentali: uno soggettivo e uno oggettivo.
1. Requisito Soggettivo
Il requisito soggettivo riguarda il profilo del debitore, che non deve essere soggetto né potenzialmente soggetto a procedure fallimentari. Possono accedere alla procedura:
- Persone fisiche non imprenditrici
- Professionisti, artisti e lavoratori autonomi
- Imprenditori commerciali di piccole dimensioni
- Enti privati non commerciali, come associazioni
- Imprenditori agricoli
- Startup innovative, indipendentemente dalle loro dimensioni
Questa ampia gamma di soggetti evidenzia l’intento del legislatore di offrire supporto a diverse categorie che, pur essendo in difficoltà finanziarie, non sono coperte dalle tradizionali procedure fallimentari.
2. Requisito Oggettivo
Il requisito oggettivo si concentra sulla situazione finanziaria del debitore. È necessario che esista un chiaro squilibrio tra le obbligazioni assunte e le risorse economiche disponibili per farvi fronte. Questa condizione di sovraindebitamento deve essere stabile e non transitoria, dimostrando l’incapacità strutturale del debitore di soddisfare i propri debiti.
Condizioni di Esclusione dalla Procedura
Non tutti possono accedere a queste misure. Vi sono specifiche condizioni di esclusione che servono a mantenere l’integrità del sistema e prevenire abusi:
- Soggetti già coinvolti in altre procedure concorsuali
- Coloro che hanno già utilizzato le procedure di sovraindebitamento nei cinque anni precedenti
- Debitori che hanno visto impugnato, risolto o revocato un accordo precedente a causa di comportamenti imputabili a loro
- Presentazione di documentazione incompleta o ingannevole che impedisce la ricostruzione della situazione economica
Valutazione della Meritevolezza e Convenienza Economica
L’accesso alle procedure richiede anche un’analisi della meritevolezza del debitore e della convenienza economica della procedura:
- Meritevolezza: Il giudice valuta la buona fede del debitore, considerando la trasparenza e l’integrità nella gestione delle finanze.
- Convenienza Economica: Questo aspetto è valutato dall’Organo di Composizione della Crisi (OCC) o dai creditori, determinando se la proposta di ristrutturazione offra vantaggi rispetto alla liquidazione del patrimonio.
Questi criteri garantiscono che le procedure siano applicate equamente, bilanciando i diritti di debitori e creditori. Un esempio concreto è il caso di un imprenditore agricolo che, grazie alla procedura di liquidazione controllata, è riuscito a ridurre il proprio debito del 70%, mantenendo la propria attività agricola in funzione e proteggendo il proprio nucleo familiare dalle conseguenze di un fallimento.
Elenco di Passi per Accedere alla Procedura di Sovraindebitamento
- Verificare l’idoneità soggettiva (non soggetto a procedure fallimentari).
- Dimostrare lo squilibrio economico stabile tra debiti e risorse.
- Preparare una documentazione accurata e completa della situazione economica.
- Presentare la domanda presso l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
- Collaborare con l’OCC per la stesura e la valutazione del piano di ristrutturazione.
- Attendere la valutazione del giudice sulla meritevolezza e la convenienza economica.
- Se approvato, seguire le indicazioni per l’esecuzione del piano.
- Evitare comportamenti fraudolenti o negligenti per non rischiare la revoca della procedura.
- Monitorare il processo con l’aiuto dell’OCC fino alla conclusione della procedura.
- Se necessario, richiedere la liquidazione controllata del patrimonio come ultima risorsa.
Ecco alcuni casi concreti risolti attraverso le procedure di sovraindebitamento:
- Il caso del piccolo imprenditore agricolo: Un piccolo imprenditore agricolo aveva accumulato debiti significativi a causa di raccolti scarsi e un crollo dei prezzi di mercato. Con l’aiuto della procedura di concordato minore, è riuscito a ristrutturare il debito con i creditori, riducendolo del 50% e ottenendo un piano di pagamento sostenibile. Questo gli ha permesso di continuare la sua attività agricola senza dover vendere la terra, che era il principale bene della famiglia.
- La storia di una ex imprenditrice: Una ex titolare di un negozio di abbigliamento, che aveva dovuto chiudere l’attività a causa della crisi economica, si è trovata con debiti insostenibili verso fornitori e banche. Grazie alla procedura di piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, è riuscita a negoziare un accordo che ha ridotto il suo debito del 65%. Con il supporto dell’OCC e del giudice, è riuscita a mantenere la casa di famiglia e a ripartire con un nuovo lavoro, uscendo dal tunnel del sovraindebitamento.
- Il caso di una famiglia in difficoltà: Una famiglia composta da due genitori e tre figli, con un mutuo sulla casa e debiti accumulati per la gestione di una piccola attività, è riuscita a evitare il pignoramento della propria abitazione. Utilizzando la procedura di liquidazione controllata del patrimonio, il nucleo familiare ha ristrutturato il debito con i creditori, vendendo alcuni beni non essenziali e ottenendo una dilazione dei pagamenti. La procedura ha permesso alla famiglia di mantenere la casa e di ridurre il carico finanziario complessivo.
- Il caso di una startup innovativa: Una startup tecnologica, dopo alcuni anni di crescita, ha subito una brusca frenata a causa di investimenti sbagliati e scelte aziendali errate. Con la procedura di concordato minore, la società è riuscita a rinegoziare i debiti con i fornitori, riducendo del 40% le somme dovute e ottenendo la possibilità di pagare in rate sostenibili. Questo ha permesso all’azienda di continuare a operare e di rilanciarsi sul mercato.
Questi esempi dimostrano come le procedure di sovraindebitamento possano essere uno strumento efficace per risolvere situazioni di crisi finanziaria, permettendo a persone e famiglie di mantenere la propria dignità e a piccole imprese di continuare a operare, evitando il fallimento.